Descrizione
“Erano quelli i momenti in cui, solitario, seduto a meditare, qualche lacrima gli solcava il viso andando a spegnersi silenziosa agli angoli della bocca o sul colletto della camicia. A quelli seguivano i momenti in cui probabilmente, agli occhi distratti dei passanti, sarebbe sembrato un folle perché, subito dopo quel suo pianto di solitudine, iniziava un’ironica risata rivolta a se stesso e alla presa di coscienza di quanto, in fondo, si sentisse sciocco a provare tristezza e solitudine dato che il mondo poteva offrire solamente ipocrisia e falsità, dato che il mondo offriva unicamente pugnali nascosti dietro ad un sorriso: zucchero bagnato nel veleno”.