Descrizione
Ho chiesto a venti donne che fanno parte della mia vita di raccontare di quella volta in cui erano sole per strada, di notte o di giorno, e hanno provato paura/timore/angoscia/ribrezzo o si sono sentite denigrate/umiliate/offese/indifese per qualcosa che è stato detto/urlato/fatto nei loro confronti, cose che non avrebbero mai dovuto provare o sentire camminando da sole.
Dopo l’ennesimo episodio di catcalling vissuto o raccontato da un’amica, l’ennesimo commento indesiderato/fischio/gesto/inseguimento/avance sessuale/palpeggiamento da parte di estranei avvenuto in strada/mezzi di trasporto/parco/aree pubbliche in generale, dopo l’ennesima sera in cui sono tornata a casa da sola e mi sono guardata attorno ottocento-settanta-nove volte per controllare di non avere nessuno dietro di me, mi sono decisa a dar voce a queste storie che troppo spesso ci raccontiamo.
Perché ci si aspetta sempre il peggio. Perché ci si sente bersagli. La realtà ci insegna a stare attente, sempre. A non abbassare la guardia, mai, a pre-occuparci di tutto, sempre.
“Scrivi quando sei a casa” è uno standard. E non dovrebbe esserlo.>
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Progetto personale auto prodotto, ideato nel 2021, concluso e stampato a febbraio 2023.