Descrizione
Nella regione di Rjazan, precisamente nei pressi del lago di Acquabianca, Kornej Budarka si dedica alla pesca, mente sua moglie Palaga ogni giorno sta in attesa sull’ingresso della sua abitazione. La loro è un’esistenza nella quale i vissuti non trovano tangibile manifestazione. Lei lo attende fremente, fantasticando dimessamente sulla loro intimità, ma Kornej è minato dall’usura del lavoro ed è consapevole della sua inadeguatezza nei confronti della moglie. Intanto, Palaga avverte l’avvenenza del giovane Juska… Tra il 1922 e il 1923, il poeta russo Esenin in viaggio con la ballerina Isadora Duncan traccia un resoconto delle sue personali impressioni sull’America: dal piroscafo “Paris”, il cui ristorante ha una superficie paragonabile a quella del Bolsoj, alla comparsa di Ellis Island, dove trionfa la visione della statua della libertà, fino alle insegne di Broadway, dove la luce non è per Dio, bensì per l’uomo…
In una veste editoriale deliziosamente vintage (con foto in bianco e nero di Esenin), l’editore Via del Vento dona al pubblico due gioiellini di prosa che fanno intravedere a lettore le dimensioni del tesoro letterario del poeta russo autore di Confessioni di un teppista: il primo è edito per la prima volta in italiano; il secondo (un graffiante giudizio sul gigantismo americano visto con gli occhi di un russo antico) è ripubblicato in una nuova traduzione. Lungi dal giudicare il valore letterario di questi brevissimi scritti (per dirla con Carmelo Bene, un autentico classico è fuori da ogni giudizio), ci limitiamo a ricordare che la forza di questa scrittura è rivissuta nell’opera del Branduardi di Confessioni di un malandrino. Dopo la conturbante lettura del primo di questi racconti – quello che dà il titolo al volumetto – un dubbio ci assale: Esenin avrà ispirato anche il Pierangelo Bertoli autore di Pescatore?