Libreria Antigone

SPEDIZIONE GRATUITA - Con ordini superiori ai 70€ la spedizione in Italia è gratuita
SPEDIZIONE GRATUITA - Con ordini superiori ai 70€ la spedizione in Italia è gratuita

L'abuso della bellezza

Danto Arthur,libri | Postmedia Books

19.00

Una volta inseriti i tuoi prodotti nel carrello potrai optare per la spedizione a domicilio o per il ritiro in libreria.

Categoria
GENEREArte contemporanea/Pittura/Scultura/Storia dell'arte

Descrizione

Non mi considero antiestetico nel senso in cui Rosalind Krauss è antiestetica, o Hal Foster, che ha scritto L’anti-estetica. Ma pensavo che l’estetica non appartenesse all’essenza dell’arte, che era importante metterla da parte mentre mi occupavo di questioni di definizione, ontologia e, in particolare, della logica della storia dell’arte. Però ora sto tornando all’estetica. Immagino di avere una certa presa sugli altri temi. Sapete, ci saranno sempre delle difficoltà, ma le mie opinioni su questi punti di vista si tengono insieme. E ora il mio vero progetto è quello di tornare indietro e riconnettermi: Dove si inserisce l’estetica? Ecco perché ho scritto tanto sulla bellezza. E il mio modo di lavorare è che la bellezza va intesa in termini di significato. Cosa significa che un’opera è bella? Non si può obiettare a nessuno di vederla come bella. Quindi, se è bella, deve avere un significato. E ho cercato di sviluppare questa distinzione che io chiamo teoria interna della bellezza. Non la bellezza interiore, ma la sua relazione interna al significato dell’opera, in modo che se ti manca la bellezza, ti manca l’opera. E in altri casi, dove pensi di vedere la bellezza, ti manca l’opera perché c’è una ragione per cui non sia bella. E penso di poter fare molta strada in questo senso.
_ Arthur Danto

 
Un secolo fa, la bellezza era considerata quasi all’unanimità lo scopo supremo dell’arte e persino sinonimo d’eccellenza artistica. Tuttavia, oggi la bellezza è vista come un crimine estetico e gli artisti sono spesso messi all’indice dai critici se le loro opere sembrano mirare al bello.
Negli anni più recenti, alcuni artisti, critici e curatori hanno iniziato a considerare la bellezza sotto altri punti di vista. La discussione che ne risulta è spesso confusa, con eruditi che guardano talvolta alla bellezza come ad un tradimento del ruolo autentico degli artisti, altre volte si lavora duro per trovare la bellezza in ciò che apparentemente è disgustoso o grottesco.
Il critico d’arte e filosofo Arthur Danto spiega, in questo libro, come sia stata messa a punto la ribellione contro la bellezza e come l’avanguardia modernista l’abbia spodestata. Danto sostiene che i modernisti avessero ragione a negare che la bellezza fosse vitale per l’arte, ma è anche vero che la bellezza è essenziale alla vita umana e che non fosse necessario escluderla per sempre dall’arte.

ll risultato, in ogni caso, è che l’ingresso nella contemporaneità implica che non possiamo più semplicemente fare uso della bellezza, siamo costretti a distorcere ogni rapporto equilibrato col bello – siamo, per così dire, condannati all’eccesso, al disequilibrio, alla violazione di senso e all’abuso. Il fascino specifico del pensiero di Danto è che egli non indietreggia mai di fronte alle conseguenze, anche le più estreme, di questo sbilanciamento.
_ Marco Senaldi

Questo libro potrebbe essere considerato il terzo volume di una filosofia dell’arte contemporanea, considerando per primo La trasfigurazione del luogo comune (1980), che elabora l’ontologia dell’opera d’arte; e per secondo quello di After the End of Art (1997), nel quale analizzo cosa penso della storia filosofica dell’arte.
_ Arthur Danto

Esiste, dunque, una bellezza che può essere rilevante, che rompe con il tabù dell’insignificanza in cui l’aveva confinata il neopositivismo. Si tratta di una «bellezza interna», in quanto distinta da una «bellezza esterna» ai significati dell’opera. Danto procede, pertanto, a un recupero della bellezza, seppure non in termini estetici, ma all’interno di una prospettiva antropologica: la bellezza, inutile come categoria estetica, viene innalzata a valore per l’uomo e per il mondo della vita18. Epperò, se l’estetica sposta lo sguardo sul mondo della vita, che la società contemporanea tende a rendere sempre più bello, vuol dire che la bellezza resta una categoria estetica centrale, sebbene non più riferibile al mondo dell’arte.
_ Giacomo Fronzi, Micromega

Informazioni aggiuntive

Peso250 g