Descrizione
Decidere di parlare apertamente del proprio passato è stato fi nora una completa eccezione nel panorama della cultura gay-lesbo-trans italiana, soprattutto per chi appartiene alle generazioni nate prima della seconda guerra mondiale, quindi il fatto che la protagonista del libro abbia deciso di farlo è di per sé significativo e in qualche modo un segnale di un cambiamento profondo: il muro del silenzio si è, negli anni, sgretolato, si diffonde una cultura del coming-out, la comunità glbtq italiana si racconta sempre più. La sua vicenda biografica della “Tarantina” forse non è dissimile, in alcuni punti cardine, da quella di molti altri femminielli della sua generazione o delle generazioni successive alla sua: rifiuto traumatico da parte della famiglia e della comunità: le difficoltà di sopravvivere in un mondo che vuole usare e sfruttare questa condizione di “diversità”, la precarietà dell’esistenza, l’esclusione sociale. La peculiarità della sua storia, però, è quella di aver vissuto uno dei momenti salienti della storia italiana, cioè gli anni della “dolce vita romana, periodo mitico che ha ispirato cinema, pittura, fotografia e letteratura.